Il modello rappresenta il lasciapassare per l’accesso a una serie di benefici, contributi e prestazioni riconosciute ai cittadini.
ISEE si cambia. Sulla base del Decreto Crescita della fine giugno del 2019 sono state introdotte alcune novità. A partire dal 2020, quindi, la scadenza della DSU è fissata al 31 dicembre dell’anno di presentazione. In precedenza, il termine di validità era fissato al 15 gennaio dell’anno successivo.
Una delle perplessità più frequenti riguarda i debiti e in particolare il mutuo sulla prima casa. Ma prima di vedere come vengono trattati questi costi nel calcolo dell’ISEE, vediamo cos’è e a cosa serve.
ISEE: cos’è e a cosa serve?
ISEE è una sigla che abbrevia la dicitura: indicazione della situazione economica equivalente del nucleo familiare. In altre parole l’ISEE è il calcolo del livello di ricchezza di una famiglia che tiene conto del patrimonio, dei redditi dei vari componenti della famiglia e di altri dati, in rapporto ad alcuni parametri dedotti dalla scala di equivalenza (che si può trovare online sul sito dell’Inps). Serve a valutare e confrontare la situazione economica per stabilire chi ha diritto a prestazioni sociali agevolate e in che misura. Alcuni esempi di servizi sociali per cui si può fare richiesta sono:
- richiesta di assegno per il nucleo familiare;
- bonus bebè;
- assegno di maternità;
- diminuzioni delle tasse universitarie;
- accesso a borse di studio o a bonus per libri scolastici;
- reddito di cittadinanza.
Il calcolo dell’ISEE viene fatto attraverso il modulo DSU, dichiarazione sostitutiva unica, nel quale vengono indicati i redditi prodotti nell’anno di riferimento da tutti i componenti del nucleo familiare e il patrimonio posseduto da ciascuno. In casi semplici, ovvero dove non esistano molte variabili, è possibile anche calcolarlo da soli. Per patrimonio si intendono sia i beni immobili, quindi case e terreni, sia i beni mobili, ossia conti correnti, carte di credito, libretti, titoli, azioni, obbligazioni, automobili. Ma l’ISEE tiene conto anche di altri dati, come si diceva, come per esempio il pagamento di un affitto, il possesso di disabilità, il diritto a sussidi o agevolazioni.
Mutuo prima casa: abbassa o alza l’ISEE?
Ogni componente attiva, ossia ogni entrata viene conteggiata nel calcolo dell’ISEE, mentre le componenti passive; quindi, le spese che diminuiscono il patrimonio mobiliare, non vengono considerate e dunque non abbassano l’ISEE. Ci sono però delle eccezioni e riguardano i finanziamenti e dunque il mutuo.
Le somme di denaro ricevute tramite finanziamenti vengono considerate componenti attive del patrimonio mobiliare e influiscono quindi sul calcolo dell’ISEE. Questo perché alzano il valore della giacenza media del conto corrente.
Cos’è la giacenza media e come si calcola?
La giacenza media è la media annuale degli importi a credito che va riportata nella dichiarazione ISEE oppure, al suo posto, va inserito il saldo al 31 dicembre dell'anno precedente - viene considerato il valore più alto dei due (a meno che la diminuzione patrimoniale dipenda dall’acquisto di un immobile, in questo caso non vale questa regola).
Per calcolare la giacenza media di un conto corrente bisogna calcolare la giacenza giornaliera per ogni giorno dell'anno, sommare tutti gli importi ottenuti e dividere il risultato per 365.
Come va indicato il mutuo nella dichiarazione ISEE?
Essendo l’unico debito considerato nel calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente, il finanziamento per il mutuo va indicato nel modulo DSU.
In particolare, è da indicare la quota del capitale residuo del mutuo al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU, per l’acquisto o la costruzione della prima casa.
Il quadro da compilare è l’FC3 che contiene i dati relativi al patrimonio immobiliare posseduto in Italia e all’estero dal soggetto. Il quadro FC3 è costituito da una tabella, le cui righe identificano le componenti che costituiscono il patrimonio immobiliare. La colonna riservata al mutuo è la quinta.
Come e dove presentare la dichiarazione ISEE?
La dichiarazione del reddito ISEE che puoi compilare da solo oppure con l’aiuto del commercialista.
La dichiarazione sostitutiva (auto-certificazione) è valida un anno per tutti i componenti il nucleo familiare e si può presentare all’ente che fornisce la prestazione sociale agevolata; al Comune; al CAF; e online all’INPS. La dichiarazione deve riportare i dati della dichiarazione dei redditi presentata ai fini IRPEF e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre dell’anno precedente.
Proteggere la casa
Come detto all’inizio, l’ISEE consente di accedere a numerose prestazioni che aiutano in modo concreto noi e la nostra famiglia. Se abbiamo un mutuo però dovremmo pensare anche a proteggere la casa nel caso in cui un grave imprevisto ci impedisse di rimborsare le rate.
Una possibile soluzione è un’assicurazione vita che ti garantisce di pagare le rate del mutuo anche se dovesse succederti qualcosa. Una delle proposte più convenienti è Mutuo Vivo di MetLife, che con appena 11,75 euro al mese consente di assicurare una somma di 100mila euro per dieci anni. I vantaggi sono numerosi: sicuramente il primo è poter proteggere la famiglia, assicurando ai tuoi cari una somma per pagare le rate anche in caso di decesso per qualsiasi causa o di invalidità permanente totale. Inoltre gli importi che paghi alla compagnia assicurativa sono detraibili fiscalmente fino al 19%, mentre gli ultimi anni di copertura sono gratuiti.
Se se interessato, puoi provare a calcolare un preventivo senza impegno.
Fonti per questo articolo:
La legge per tutti
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