Sicurezza sul lavoro: gli obblighi per i liberi professionisti e per le PMI
Se sei un libero professionista, hai uno studio professionale con almeno un dipendente oppure sei titolare di una PMI devi rispettare i dettami sulla sicurezza del Dlgs 81/2008, testo unico e caposaldo per la materia. Approfondisci qui le conoscenze indispensabili e come muoverti per essere in regola, evitando le sanzioni di legge.
In questo post parleremo di:
Adempimenti per liberi professionisti e imprese familiari
Se sei un libero professionista ovvero devi adempiere a quanto richiesto dall'art.21 del DLgs 81/2008.
Ciò vale anche per le imprese familiari, come definite dall'art. 230-bis del Codice Civile.
In sintesi, i tuoi obblighi principali riguardano:
- L’utilizzo di attrezzature di lavoro conformi, ossia con marchio CE se acquistate dopo il 1994, o in caso contrario che abbiano una dichiarazione di conformità;
- dotazione di dispositivi di protezione individuale (DPI), da utilizzare seguendo le disposizioni previste al Titolo III del testo unico;
- L’obbligo di utilizzare un’apposita tessera di riconoscimento con foto, contenente le proprie generalità e l’indicazione del committente, quando la prestazione viene effettuata in un luogo di lavoro in regime di appalto o subappalto.
L'iter della sicurezza per le PMI
A prescindere dal tipo di attività svolta, dal suo grado di pericolosità o dal fatto che non sia mai accaduto alcun incidente, se sei un imprenditore, o possiedi una ditta individuale con dipendenti, devi seguire quanto previsto dal testo unico sulla sicurezza, i cui step fondamentali sono:
- designare persone per la gestione della sicurezza
- valutare i rischi e definire le misure di prevenzione e protezione
- fare formazione e informazione ai lavoratori.
Designare persone per la gestione della sicurezza.
Devono essere nominati degli individui a cui attribuire specifiche funzioni di sicurezza, in particolare:
- il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP). Può essere lo stesso datore di lavoro, purché frequenti un corso avente durata minima di 16 ore e massima di 48 ore a seconda del grado di rischio;
- gli addetti alla gestione delle emergenze di primo soccorso ed antincendio. Ognuno di essi deve necessariamente seguire un corso, da 4 a 16 ore per l’antincendio e da 12 a 16 ore per il primo soccorso, con aggiornamento ogni 3 anni. Anche in tal caso la funzione può essere esercitata dal datore di lavoro;
- il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Viene eletto dai dipendenti e deve frequentare un corso di 32 ore. Se la tua impresa ha meno di 15 lavoratori si può attingere ad un rappresentante di zona. L'RLS funge da interfaccia tra la proprietà e i dipendenti riguardo alla sicurezza;
- il medico competente. Solitamente è un professionista esterno che vigila sulle condizioni di salute dei lavoratori, visitandoli periodicamente.
Valutare i rischi e definire le misure di prevenzione e protezione
In questa fase devi:
- valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, individuando gli specifici criteri adottati per la valutazione stessa;
- determinare le misure di prevenzione e di protezione, insieme ai DPI da utilizzare;
- stilare un programma di intervento per garantire, nel tempo, il miglioramento del livello di sicurezza e delle misure adottate;
Poi metterai nero su bianco queste azioni in un documento di valutazione dei rischi (DVR), il quale conterrà anche i nominativi delle persone addette alla sicurezza.
Fare formazione e informazione ai lavoratori
Anche le macchine e gli impianti più sicuri non si rivelano tali se mal adoperati. Dovrai pertanto attivarti per far seguire i corsi di formazione obbligatori ai tuoi dipendenti, ma anche informarli sui rischi e sulle procedure di sicurezza aziendali, definite all'interno del DVR.
Ogni dipendente ha l’obbligo di seguire un corso generale di durata variabile (da 8 a 16 ore, a seconda del richio al quale è esposto[1]). A seguito di questo corso viene rilasciato un attestato che il datore di lavoro deve conservare con cura.
Cosa devono fare gli studi professionali
Nonostante alcuni tentativi di snellimento delle procedure da parte di associazioni nazionali di settore, se appartieni a questa categoria di lavoratori, titolare di uno studio con almeno un dipendente, è necessario seguire comunque le linee guida del DLgs 81/2008, esposte qui nella sezione delle PMI. Naturalmente i rischi sono molto più contenuti, si tratterà essenzialmente di verificare:
- lo stress da esposizione ai videoterminali
- la sicurezza degli impianti elettrici all'interno dello studio
- i fattori microclimatici ambientali
- l'eventuale esposizione rumorosa (locali affacciati su strade trafficate, per esempio).
Le sanzioni previste dalla legge per gli inadempienti
Il testo unico sulla sicurezza è molto chiaro in merito al non rispetto degli obblighi previsti.
Negli articoli da 55 a 60 viene ben dettagliata la casistica delle sanzioni penali, per tutte le figure coinvolte nel processo. Per il datore di lavoro, o per il dirigente responsabile, si può arrivare fino ad 8 mesi di reclusione se non effettua la valutazione dei rischi e non nomina il RSPP; ancora, fino a 7.233 euro di ammenda quando non custodisce nei suoi uffici, in modo sicuro, il DVR.
Il medico competente rischia fino a 3 mesi di arresto se non rispetta l'obbligo di collaborazione con il datore di lavoro, nel valutare i rischi in azienda; oppure fino a 4.384 euro se omette di comunicare i dati sulla sorveglianza sanitaria ai servizi competenti.
Infine, i lavoratori che non osservano le disposizioni impartite dalla ditta in tema di sicurezza possono subire sino ad 1 mese di reclusione oppure un massimo di 657 euro di ammenda.
Conclusioni e consigli finali
È quantomai necessario rispettare e far rispettare questi obblighi, in funzione della tua categoria professionale. Ma, se puoi prevedere il prevedibile, non hai la certezza che l'applicazione puntuale e rigorosa del DLgs 81/2008 ti metta sempre al riparo da un evento imprevisto.
Per questo motivo è importante tutelare te stesso e i tuoi dipendenti con una polizza che ti metta al riparo personalmente da ogni battuta d’arresto. Oltre ciò – come imprenditore o libero professionista – puoi pensare anche a salvaguardare il futuro dell’azienda. In questo caso puoi tutelare i tuoi uomini-chiave oppure te stesso con dei prodotti studiati apposta per chi ha necessità di proteggere gli affari.
Fonti normative utili sulla Sicurezza sul Lavoro
- Indagine di ESENER: http://www.repertoriosalute.it/wp-content/uploads/2017/10/esener-ii-summary-it.pdf
- DLgs 81/2008: http://www.lavoro.gov.it/documenti-e-norme/studi-e-statistiche/Documents/Testo%20Unico%20sulla%20Salute%20e%20Sicurezza%20sul%20Lavoro/Testo-Unico-81-08-Edizione-Giugno%202016.pdf
- Liberi professionisti ed imprese familiari: http://formazione.pmiservizi.it/liberi-professionisti
- DPI: http://www.vantini.it/wp-content/uploads/2015/11/23_DPI_Dispositivi_di_Protezione_Individuale.pdf
- Sicurezza nelle PMI: http://www.confartigianato.cremona.it/node/153
- Linee guida studi professionali: http://5.89.39.241/cciaa/data/docs/Periti%20ind%20-%20Linee_Guida_Studi_Tecnici.pdf
Fonti per questo articolo
[1] http://www.confesercentiverona.it/component/content/article/117-sicurezzadeilavoratori.html