Qual è la principale preoccupazione nei Paesi avanzati nei prossimi dieci anni? La "salute". Il dato è contenuto in uno studio dell'Ocse dal titolo “Risks that matter survey”[1] che ha messo in evidenza come il 71% degli intervistati teme di non ricevere “un’assistenza sanitaria di buona qualità”. Dalla ricerca, realizzata interpellando 27mila persone dei 27 Paesi aderenti all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, emergono grandi differenze: la salute preoccupa soltanto il 51% degli svizzeri ma è in cima ai pensieri dei cileni con il 91%. E gli italiani? Si trovano nella fascia alta con una percentuale dell'80%, ben oltre la media dei Paesi presi in considerazione.

 

L'indagine di MetLife

I numeri di cui sopra vengono confermati anche dalla ricerca commissionata da MetLife a InnovationTeam su un campione di 1029 persone responsabili della gestione finanziaria delle famiglie. Dalla survey emerge che le patologie più serie rappresentano una delle maggiori fonti di preoccupazione per una famiglia su tre (32,5%). Più di una su due (63,3%) cita il cancro come timore più diffuso. Seguono l’ictus con il 10,9%, quindi l’infarto con il 10,7% e la sclerosi multipla con il 10,1%. L’attenzione massima si registra fra gli individui con età compresa tra i 25 e i 40 anni d’età, con istruzione e reddito sopra la media.

 

Le diagnosi crescono, ma anche i guariti

Le patologie gravi, quindi, spaventano e non soltanto per le immaginabili sofferenze fisiche che portano con loro ma anche per il corollario di effetti negativi sul fronte psicologico che interessa non soltanto il malato ma spesso tutta famiglia. In questa situazione si trovano milioni di italiani: basti pensare che secondo gli ultimi dati forniti dalla Fondazione Umberto Veronesi e commentati nel corso del primo MetLife Human Health Summit organizzato nell'aprile scorso, nel 2023 nel nostro Paese si sono registrati 395mila nuovi casi di tumore con una crescita costante di 15mila unità ogni anno. Sono numeri importanti che uniti al fatto che 3 milioni e 600 mila italiani possono dirsi oggi guariti da una patologia oncologica, rendono bene l'idea di quanto le malattie gravi rappresentino una condizione molto diffusa sperimentata da tante famiglie.

 

You Well, la nuova soluzione per fronteggiare le malattie gravi

Oggi più che mai, considerati anche i problemi che il sistema sanitario sta attraversando, sotto pressione per il costante invecchiamento della popolazione e l'aumento di richiesta di assistenza, dotarsi di uno strumento di protezione contro gli imprevisti della vita come le malattie gravi rappresenta un gesto di grande responsabilità. Non a caso, tornando ai dati di InnovationTeam, il 32,7% degli intervistati ha paura di pesare sui propri cari, non solo fisicamente, ma soprattutto finanziariamente. Anche la perdita dell’autonomia nella gestione della vita quotidiana rappresenta un forte timore, così come l’incapacità di affrontare le spese per l’assistenza, con rispettivamente il 20,7% e il 17,2% delle risposte.  

Oggi esistono dei prodotti assicurativi ad hoc in grado di garantire a chi li sottoscrive un sostegno economico molto utile per la gestione di tutte le incombenze che derivano da una diagnosi di patologia grave. L'ultimo in ordine di tempo realizzato da MetLife si chiama You Well, un'assicurazione per le malattie gravi pensata quindi per rispondere alle difficoltà di chi deve affrontare patologie di questo tipo.

 

Uno strumento versatile

La polizza consente di affrontare con maggiore serenità le difficoltà legate alla salute attraverso un sostegno economico dopo la diagnosi di cancro, infarto del miocardio, ictus, Parkinson, malattia dei motoneuroni e SLA. La somma, fra 30mila e 250mila euro, può essere utilizzata per qualunque tipo di esigenza, dalle terapie e gli esami urgenti in regime privato alle spese non necessariamente mediche, come viaggi, assistenza alla persona, lavori in casa per adattarla alle esigenze del malato.

 

[1] Risk tha matter survey

https://www.oecd-ilibrary.org/social-issues-migration-health/main-findings-from-the-2022-oecd-risks-that-matter-survey_70aea928-en